ORIOLO CALABRO. UN FATTO PRODIGIOSO, SI VERIFICÒ 73 ANNI FA, NELLA Chiesa Madre DI UN PAESINO DELLA PROVINCIA DI COSENZA. LA STATUA DELLA MADONNA INIZIÒ A MUOVERSI.

di Giuseppe Zingarelli

ORIOLO CALABRO. Lo storico prodigio si verificò 73 anni fa, all’interno della Chiesa Madre di un piccolissimo paese dell’Italia meridionale. Il Tempio risale al periodo normanno, approssimativamente al XV secolo. Oriolo Calabro è un piccolo borgo medievale che si affaccia sul versante ionico dell’entroterra della Calabria ed è situato a nord della provincia di Cosenza, arroccato su uno sperone roccioso, a circa 450 metri di altitudine. La notizia di un vero e proprio miracolo si diffuse nel paesello cosentino tra il 29 settembre e gli inizi di ottobre del 1951, quando all’interno della Chiesa Madre di questo paesino di origini remote, la Chiesa di “San Giorgio Martire”, molto probabilmente, tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre del 1951, venne posizionata la statua della Madonna dell’Addolorata, dopo che il simulacro era stato portato in processione per le vie principali del borgo. Nel tardo pomeriggio del 1°ottobre 1951, il signor Giorgio Farina, forse nativo del luogo, si trovava da solo all’interno della Chiesa, probabilmente in contemplazione e in orazione presso la statua della Santa Vergine, ancora esposta alla venerazione dei fedeli all’interno del Tempio, nonostante l’approssimarsi della sera. Ad un tratto, con suo sommo stupore, l’uomo si accorse che la statua della Madonna iniziò a muoversi nella parte superiore dai fianchi in su, con movimento regolare verso sinistra e verso destra. Il signor Giorgio, inizialmente, era convinto di essere vittima di qualche allucinazione. Osservò con maggiore attenzione il simulacro e non credette ai propri occhi: la statua si muoveva. Non stava affatto sognando. Il Farina corse immediatamente a chiamare il parroco della Chiesa. Il caso volle che, nel momento in cui il fenomeno soprannaturale era ancora in atto, il presule si trovasse in sacrestia. Accogliendo tempestivamente la richiesta del Farina, l’Arciprete don Giuseppe Corrado accorreva nel Tempio, constatando con i propri occhi la veridicità delle affermazioni del Farina. La statua della ‘Madre di Dio’, effettivamente si muoveva. Don Giuseppe Corrado e il signor Giorgio Farina in quel preciso momento erano lucidi e coscienti. Non vi era in essi alcuno stato di alterazione che potesse minimamente “menomare” la loro capacità di intendere e di volere. Essi non credevano ai loro occhi. In quel preciso momento, il loro stupore aumentò ancora di più quando entrambi videro la mano sinistra della statua spostarsi verso il petto per poi ritornare a posto. I movimenti laterali della statua continuavano sotto lo sguardo attonito e quasi atterrito dei due uomini. Con ammirevole e lucida freddezza, l’Arciprete, per convincersi di non essere a sua volta vittima di un fenomeno naturale o di un’illusione ottica, si assicurava che il tavolo sul quale poggiava la statua della Madonna fosse ben fermo. Al contempo, il presule si guardò intorno attentamente per vedere se effetti o possibili rifrazioni di luci potessero in qualche modo provocare alla sua vista il fenomeno che egli stesso, insieme al signor Giorgio, stava osservando. In realtà, tutto quello che il religioso stava vedendo con i suoi occhi era incredibilmente vero. In quanto don Giuseppe Corrado si rese perfettamente conto che non vi erano né effetti di luci né rifrazioni, tali da poter originare o causare probabili alterazioni visive o illusioni ottiche. Il signor Giorgio Farina uscì dalla Chiesa e informò i suoi compaesani di quegli eventi prodigiosi. Nel piccolo borgo calabro, la notizia si diffuse in un attimo. La popolazione si convinse ancor di più che quell’evento fu un autentico miracolo, in considerazione del fatto che le persone che videro la statua muoversi erano due e non una ed una di esse, era l’Arciprete. Il religioso certamente riferì quegli eventi straordinari alle Autorità ecclesiastiche, tanto più che egli stesso ebbe modo di assistervi. La Chiesa Arcipretale di Oriolo Calabro è un edificio sacro di origine normanna. Nel tempo la costruzione venne ampliata e la Chiesa stessa riadornata nel periodo tardo barocco. All’interno della Chiesa, dedicata a San Giorgio Martire, vi è una statua della Madonna con il Bambino risalente al 1575-1580, mentre sul portale di ingresso del Tempio vi è una nicchia contenente la statua di San Michele Arcangelo.

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